Si narra che la Vergine Maria apparve la prima volta il 22 marzo 1888 a due pastorelle, Serafina e Bibiana a Cesa tra Santi, sulle pendici del Monte Patalecchia. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, in seguito al riconoscimento di tale fenomeno, papa Paolo VI ha proclamato Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise il 6 dicembre 1973.
Nel XIX secolo Giuseppe Gualandi dirise il progetto di costruzione del santuario proprio il luogo delle apparizioni, più a valle rispetto, affinché fosse facilmente raggiungibile dai pellegrini.
Il 28 settembre 1890 iniziò la costruzione del santuario che procedette a rilento a causa di problemi economici e delle due guerre mondiali.
Nel 1907 fu terminata e aperta al culto la cappella dei Polacchi, ma le mura perimetrali della chiesa furono portate a compimento solo nel 1950. Il 21 settembre 1975 si completò l’opera.
Il santuario sorge nel comune di Castelpetroso, non lontano dalla strada statale 17 dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica.
Il 19 marzo del 1995, nel giorno di San Giuseppe, Papa Giovanni Paolo II, visitò il luogo delle apparizioni, il santuario e celebrò la santa messa e l’Angelus.
Il 21 settembre 2013, 123º anniversario della posa della prima pietra, il santuario è stato elevato alla dignità di basilica minore da papa Francesco, il quale l’ha visitata il 5 luglio 2014 incontrando i giovani di Abruzzo e Molise.
Veduta esterna
La facciata esterna è il punto forza e dominante del santuario, composta da due torri campanarie ed è tripartita orizzontalmente da tre sezioni della medesima altezza, ciascuna delle quali termina con una cuspide triangolare; al centro si apre una quadrifora, ai lati una trifora. In basso, vi sono i tre portali strombati, decorati con lunette musive, raffiguranti Gesù in croce tra Maria e Giovanni (al centro), l’Annunciazione (a sinistra) e l’Incoronazione di Maria (a destra). I battenti bronzei raffigurano scene dell’Antico e dal Nuovo Testamento. I due campanili sono a pianta quadratae presentano due ordini sovrapposti di bifore, con quello inferiore più alto. Al loro interno si trova un concerto composto da dieci campane della Pontificia Fonderia di Campane Marinelli.
La cupola ottagonale si innesta su un alto tamburo che presenta, su ciascun lato, terminante con una cuspide triangolare, una bifora. La cupola è sormontata da una lanterna, anch’essa ottagonale, che alla sua sommità raggiunge un’altezza di 52 metri.
Interno
L’interno della chiesa è caratterizzato dalla particolare pianta centrale, costituita dall’aula ottagonale coperta dalla cupola;
tre profonde cappelle absidate e due più piccole a pianta quadrata;
la cappella maggiore, leggermente più grande rispetto alle altre sei, delle quali ricalca la pianta e con le quali vuole significare il numero delle spade che trafiggono il cuore di Maria Addolorata.
In ognuna delle sei cappelle laterali, vi è un altare in marmi policromi sormontato da una tela di Amedeo Trivisonno raffigurante uno dei dolori di Maria;
la Resurrezione di Gesù e dell’Assunzione di Maria, sono sempre opere di Trivisonno.
La cappella maggiore, in asse con l’ingresso, presenta il pavimento rialzato rispetto al resto della chiesa. Al suo interno si trova l’antico altare maggiore in marmi policromi, sormontato dal cosiddetto Trono, dove si trova il Simulacro di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso realizzato con due statue in legno dipinto raffigurante la Vergine semi inginocchiata presso il corpo, deposto per terra, di Gesù morto. L’attuale gruppo scultoreo risale al 1963 ed è il frutto del rifacimento dell’originale, opera di Nicola Santillo, donato nel 1894 dalla popolazione di Colle Sannita.