Il bialbero di Casorzo è una rarità che si staglia tra terra e vigneti astigiani, facendo concorrenza alle uve del Malvasia nelle lande del Monferrato.
Come due anime che si fondono, tali sono le due specie del bialbero: un gelso di circa cinque metri che accoglie un ciliego, di ben sei.
Queste bizzarrie della natura sono note come epifite: piante “parassite” che vivono su altre piante, spesso usate come “sostegno” e non come nutrimento. Generalmente trattasi di felci o muschi che vivono su tronchi e rami, non di sovrapposizione di alberi.
Il caso di Casorzo è insolito poiché, inoltre, le dimensioni e l’età raggiunte sono notevoli. È ormai assodato che il ciliegio abbia messo radici nel tronco semi-cavo del gelso probabilmente in seguito a dei semi lasciati sulla sommità di questo, da parte di animali. La combinazione di piogge e condizioni ambientali favorevoli deve aver contribuito al verificarsi di questo fenomeno, che anche contadini e locali faticano a descrivere esattamente in termini scientifici.
Un’altra peculiarità è che entrambi gli alberi, proprio per questa coesistenza pacifica, riescono a produrre i propri frutti, facendo un ulteriore regalo ai loro visitatori.
C’è da ringraziare sicuramente coloro che, regolarmente, se ne prendono cura permettendo loro di continuare a vivere al meglio.
Non sorprende, quindi, che questo piccolo miracolo sia diventato un’attrazione per i turisti che decidono di visitare il Piemonte percorrendo la strada tra Casorzo e Grana.
Parimenti, non sorprende che il doppio albero si sia guadagnato una menzione d’onore nell’albo virtuale (il sito ufficiale) del Comune, che lo cura e lo decanta come una celebrità!
Sebbene raro, in Europa, il Bialbero non è l’unico: si ha notizia di quello croato, che si trova nel Parco nazionale dei laghi di Plitvice che, però, è costituiro da un pesco e da un abete.
Sicuramente si aggiunge agli alberi più particolari e spettacolari della penisola, tra cui il famoso Castagno dei cento cavalli: l’albero più antico del continente e che sorge in Sicilia, nella provincia di Catania.