C’è rifugio e rifugio: quelli più simili a degli alberghi, che normalmente si trovano presso gli impianti di risalita, i valichi e i fondovalle attraversati dalla viabilità ordinaria, e i rifugi che quasi si confondono con le rocce circostanti, isolati e in quota, raggiungibili solo a piedi.
La maggior parte delle strutture riapre i battenti d’estate, accogliendo i tanti escursionisti che le raggiungono anche solo per il piacere di gustare un piatto caldo con gli amici e condividere la passione per la natura. I rifugi sono fonte di sollievo quando si è prossimi alla meta, iniezione di fiducia per il proseguimento della gita, sinonimo di sicurezza: il loro avvistamento porta sempre con sé delle emozioni.
I rifugi di montagna rappresentano veri e propri punti di riferimento per chi pratica l’alpinismo, l’escursionismo o semplicemente per chi desidera immergersi nella natura e nella tranquillità delle zone montane. Queste strutture, spesso gestite da enti come il Club Alpino Italiano (CAI) o equivalenti in altre nazioni, sono distribuite lungo i sentieri, nei pressi delle vette o in luoghi panoramici, offrendo un supporto fondamentale per la sicurezza e il benessere degli avventurieri.
Ad accoglierci c’è il gestore, figura centrale nella vita del rifugio, persona concreta e dalle tante competenze. Un tuttofare capace di mettere mano all’impianto elettrico o di aggiustare una tubatura, di arrangiarsi in opere murarie e di destreggiarsi con l’arsenale della cucina. Oltre ad essere un valido coordinatore dei collaboratori più stretti occupati in mansioni che talvolta si avvicinano a quelle richieste in una vera struttura di accoglienza turistica.
La storia
Il concetto di rifugio si è evoluto nel tempo, tanto che oggi il custode deve essere anche abile ristoratore e “albergatore” per soddisfare una clientela più difficile ed esigente: non solo alpinisti ed escursionisti ma anche semplici turisti in cerca di una giornata diversa dall’ordinario.
La storia dei rifugi di montagna è intimamente legata a quella dell’alpinismo e dell’esplorazione delle montagne. Molti rifugi sono stati costruiti in epoche in cui le prime ascensioni venivano realizzate, servendo come basi per esplorazioni o come punti di appoggio per le spedizioni. Con il tempo, queste strutture hanno acquisito un valore storico e culturale, testimoniando le imprese alpinistiche del passato e promuovendo la conoscenza e il rispetto dell’ambiente montano.
Il gestore del rifugio
Il gestore del rifugio: competenze necessarie, essere una persona capace di trasmettere sicurezza e serenità perché sempre prodigo di raccomandazioni, generoso di consigli sull’attrezzatura da usare, affidabile sulle condizioni meteo ed eventuali problematiche che si possono incontrare lungo gli itinerari. Sono caratteristiche uniche che elevano il gestore a primo punto di riferimento per chi si avvicina all’escursionismo e all’alpinismo. Talvolta egli è pure guida alpina.
A volte può apparire burbero e scontroso: non fatevi ingannare dalle apparenze e ricordatevi che questa persona è costretta a operare in condizioni difficili. Forse è poco cordiale perché ha passato la notte in bianco per dare assistenza in un intervento di soccorso alpino, oppure non ha una soluzione immediata per trovare acqua potabile dopo la rottura di una tubatura.
Capirne le difficoltà vi avvicinerà a lui; l’amicizia con chi ha eletto le montagne a sua dimora diventerà un valore aggiunto al grande patrimonio ambientale e paesaggistico che vi circonda.
Prima di incamminarvi per una nuova meta lasciate sempre detto a lui dove andate e se prevedete di rientrare al rifugio. Fatelo perché la sicurezza è uno dei valori più importanti per i gestori dei rifugi e se non rientrate entro tempi ragionevoli saranno loro i primi a dare l’allerta. Loro sanno sempre quando e come intervenire. I sacrifici che devono sostenere sono tanti, la remunerazione economica non è mai sufficiente rispetto a quello che fanno.
I gestori dei rifugi sono persone che hanno fatto una precisa scelta di vita, ancora prima di essere imprenditori. Per queste figure non esiste un albo professionale, come quello per le guide alpine e i maestri di sci. Solo la Valle d’Aosta, con una apposita legge regionale del 2004, ha riconosciuto l’albo professionale di categoria gestito dal servizio Turismo della Provincia.
Per chi fosse interessato, in Valle d’Aosta l’abilitazione professionale si acquisisce mediante la partecipazione a un corso di formazione con una frequenza pari all’80% delle ore di lezione e il
Tipologie di rifugi
Esistono diverse tipologie di rifugi, da quelli più semplici e spartani, accessibili solo ai veri alpinisti, a strutture più confortevoli e attrezzate, aperte anche a famiglie ed escursionisti meno esperti. Alcuni rifugi offrono servizi essenziali come un posto letto in dormitorio e pasti caldi, mentre altri possono disporre di camere private, docce e persino saune.
- Rifugi alpini: generalmente situati ad alte altitudini, questi rifugi sono destinati principalmente agli alpinisti. Spesso sono accessibili solo a piedi e richiedono una buona preparazione fisica per essere raggiunti.
- Rifugi Escursionistici: più accessibili rispetto ai rifugi alpini, sono ideali per escursionisti di tutti i livelli. Sono spesso punti di partenza per passeggiate meno impegnative e offrono servizi più comodi.
- Bivacchi: strutture molto semplici, spesso non presidiate, destinate a fornire un riparo d’emergenza in caso di necessità. Non offrono servizi come cibo o letti, ma sono un rifugio sicuro contro le intemperie.
Servizi offerti
I rifugi di montagna offrono diversi servizi, pensati per supportare le necessità degli ospiti. Tra questi, i più comuni includono:
- Pernottamento: dalle camerate con letti a castello a camere più private per piccoli gruppi o famiglie.
- Ristorazione: molti rifugi offrono la possibilità di mangiare, dalla semplice colazione a pasti completi, spesso preparati con prodotti locali.
- Informazioni e guide: i gestori dei rifugi sono solitamente esperti conoscitori della montagna e possono offrire consigli preziosi su percorsi, condizioni meteorologiche e sicurezza.
L’Importanza della prenotazione
Specialmente nei mesi estivi e durante le festività, i rifugi possono riempirsi rapidamente. È quindi consigliabile prenotare con anticipo, specialmente se si prevede di visitare aree particolarmente popolari o se si viaggia in gruppo.
I rifugi di montagna non sono solo un luogo dove riposare o mangiare; sono centri di cultura montana, punti di incontro per appassionati della natura e dell’alpinismo, e basi essenziali per la sicurezza in montagna. Il loro ruolo nel promuovere il rispetto e la conoscenza dell’ambiente naturale è fondamentale, rendendoli una risorsa preziosa per ogni escursionista o alpinista.